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COMUNICATO STAMPA 27.08.2025
La Posidonia spiaggiata, spesso considerata un problema da bagnanti e fruitori delle spiagge, un accumulo di rifiuti ed alghe che toglierebbe decoro alle spiagge del litorale maremmano, è in realtà una importante risorsa che svolge un ruolo cruciale nella tutela dell'ecosistema marino e nella protezione della costa dall'erosione.
Nelle "Buone pratiche per la gestione ecosostenibile degli accumuli di Posidonia oceanica e altre biomasse vegetali marine spiaggiate" pubblicate nel 2023, il SNPA, Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, approfondisce il ruolo ecologico e quello geomorfologico delle biomasse vegetali spiaggiate, in particolare la banquette di Posidonia oceanica, che è il tipo di accumulo più comune sulle coste italiane, e fornisce indicazioni per una gestione sostenibile di questi depositi legati alle specificità e peculiarità dei siti, con un approccio che ne promuove la massima protezione e conservazione sulle spiagge.
«Anche se per la maggior parte dei cittadini è vista come rifiuto – spiega la sindaca Elena Nappi – per noi la Posidonia è una risorsa, che testimonia l’eccellente qualità del nostro mare e delle nostre spiagge. I resti di Posidonia trasportati nell'entroterra dai venti possono essere intrappolati tra le piante migliorando il contenuto di umidità della sabbia e favorendo l'accrescimento delle dune, inoltre le banquette spiaggiate possono svolgere anche un ruolo di difesa del litorale dall’erosione, fungendo da barriera contro l’energia delle onde. Per questo non rimuoviamo dalle nostre spiagge quelli che vengono definiti ammassi di alghe e rifiuti, anche perché le normative vigenti ci dicono che la modalità migliore di gestione, sia dal punto di vista ambientale che economico, è il mantenimento in loco».
Sia la Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (prot. 8838/2019) che la Legge SalvaMare (legge 17 maggio 2022, n. 60) ribadiscono che “in linea generale i materiali spiaggiati vegetali sono considerati rifiuti qualora si manifesti la volontà di disfarsene, oppure sono considerati risorse qualora utilizzati a protezione degli arenili e dei suoi ecosistemi”. Secondo il legislatore, infatti, “il materiale vegetale spiaggiato riveste un importante ruolo nella conservazione delle coste e dei loro ecosistemi” e la loro rimozione e successivo trattamento come rifiuto non solo compromette l’integrità dell’habitat costiero ma risulta economicamente molto onerosa. Pertanto il mantenimento in loco delle banquette è ritenuta la migliore forma di gestione da perseguire nella maggior parte delle spiagge, in particolare in quelle che si trovano in forte stato di regressione.
Viene specificato che le amministrazioni devono favorire lo sviluppo di un modello di "spiagge ecologiche" nelle quali svolgere anche attività di sensibilizzazione e comunicazione ai bagnanti riguardo l’importanza ed il ruolo che gli spiaggiamenti e la conseguente permanenza delle biomasse vegetali sugli arenili rivestono all’interno del sistema spiaggia-duna.
«La scelta di lasciare in loco gli accumuli di Posidonia che compaiono sulle nostre spiagge – conclude la prima cittadina – è dettata proprio dal rispetto della normativa. Comprendiamo le perplessità dei bagnanti, ma ribadiamo fermamente che la modalità migliore di gestione della Posidonia oceanica spiaggiata, sia dal punto di vista ambientale che economico, è proprio il mantenimento in loco di questa risorsa così importante per la tutela dell'ecosistema marino. Come amministrazione ci impegneremo a sensibilizzare i fruitori delle nostre spiagge sull'importanza e il ruolo che questi spiaggiamenti di Posidonia hanno per il territorio, anche nell'ottica di perseguire sempre di più un modello di "spiagge ecologiche"».
In occasione del Bioeconomy Day, nello scorso mese di maggio, il Comune di Castiglione della Pescaia ha presentato a Punta Ala, dove la Posidonia è presente per la gran parte dell'anno, la sperimentazione di un progetto pilota per la valorizzazione della Posidonia oceanica depositata naturalmente sulle spiagge. È stata l'occasione per porre l’attenzione su una delle questioni ambientali più sentite sul territorio, sensibilizzare cittadini e autorità politiche sulle potenzialità sostenibili di gestione e cercare di dare una risposta innovativa all’utilizzo di un bene prezioso che spesso è percepito come un rifiuto.
Inoltre da anni il Comune di Castiglione della Pescaia mette in atto il progetto di “rinaturalizzazione delle dune” su tutto il litorale in modo da interrare, al piede della duna o in punti strategici della spiaggia, tutti i materiali lignei spiaggiati e le alghe che si accumulano durante il periodo invernale e che portate in discarica, non solo avrebbero costi esorbitanti per la comunità, ma soprattutto toglierebbero anche sabbia alle spiagge.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2025, 20:23