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COMUNICATO STAMPA 8.11.2025
Come affrontare la complessità della gestione ambientale delle aree costiere italiane? Studiando, confrontandosi e proponendo allo Stato e alle Regioni l’assunzione di un nuovo modello di gestione ambientale.
È la ricetta che i 23 sindaci delle comunità marine italiane più importanti stanno seguendo, insieme agli assessori all’ambiente, al turismo e ai loro dirigenti, per affrontare in modo efficace e concreto la sostenibilità ambientale ed economica del comparto turistico più importante per il PIL nazionale.
Attraverso due laboratori operativi e quattro tavoli di lavoro, le amministrazioni pubbliche hanno elaborato le linee di intervento del documento strategico 2026 del G20Spiagge relative alla gestione dei rifiuti e la tutela della costa, alla complessa normativa relativa alla posidonia oceanica, al cambiamento climatico e le specie aliene (vedi il granchio blu), alle allerte meteo, agli impatti sulla balneazione e, infine, alla difesa della biodiversità.
“Orgogliosi di aver ospitato una nuova esperienza di condivisione e confronto delle località marine del G20Spiagge – afferma Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia, vicecoordinatrice del G20Spiagge e referente del tavolo “ambiente” - che ad ogni tappa rafforzano il loro legame e la volontà di ottenere quel riconoscimento legale fortemente cercato e voluto da tempo. In questa due giorni abbiamo affrontato una tematica trasversale come l’ambiente in tutte le sue sfaccettature, dai rifiuti urbani a quelli spiaggiati, dai cambiamenti climatici alle specie aliene invasive, dimostrando ancora una volta la concretezza che contraddistingue gli amministratori locali nell’individuare i problemi ma soprattutto nel formulare soluzioni reali e pratiche da proporre a livello regionale e nazionale per avere regolamentazioni omogenee e fondi da investire nei territori per sostenere la pressione del motore economico principale del Paese Italia che è il turismo. L’approvazione della legge sulle Comunità Marine diventa oggi sempre più necessaria ed impellente, abbiamo bisogno che il network del G20Spiagge sia riconosciuto come uno strumento strutturato attraverso il quale mantenere la qualità dei servizi erogati a cittadini e turisti”.
Dal convegno pubblico odierno, i sindaci del G20Spiagge avanzano alcune proposte concrete: l’istituzione di un fondo nazionale, un nuovo capitolo del bilancio dello Stato, per i rifiuti spiaggiati, ricordando che i rifiuti del mare vengono soprattutto dai comuni dell’entroterra e dall’esondazione dei fiumi. I primi cittadini hanno anche analizzato il tema “antico” dell’abbandono dei rifiuti, comprendendo che non esiste nessun esempio virtuoso sulla costa italiana e ciò indipendentemente dal metodo adottato dai comuni per la raccolta: la proposta individuata, che troverà realizzazione, sarà la realizzazione di campagne di comunicazione. Inoltre, tra le priorità, la revisione della legge che oggi considera la Posidonia un rifiuto, per riconoscerla invece quale biomassa naturale utile alla tutela delle spiagge. Dal tavolo sulla biodiversità arriva, infine, una proposta innovativa: un progetto di ripopolamento dei mari con polpi e branzini, predatori naturali del granchio blu, per ristabilire equilibrio negli ecosistemi costieri.
Le proposte e le soluzioni individuate sono raccolte in un documento programmatico da sottoporre a Governo e Regioni.
“Anche da questo appuntamento sulla costa maremmana – dichiara Roberta Nesto, coordinatrice nazionale del G20Spiagge – come da quello sulle tematiche del commercio realizzato da poco sulla costa romagnola a Riccione, emerge la compattezza e la concretezza dei sindaci. In questa occasione poi, le nostre proposte assumono un valore maggiore perché riguardano aspetti legati al rispetto ambientale che insieme condividiamo e che sono essenziali nella vita delle comunità che rappresentiamo. La costa italiana è il bene che preserviamo per le nostre località e per tutto il Paese”.
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Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2025, 19:01