Sopralluogo di fine lavori all’Eremo di San Guglielmo di Malavalle

Il sindaco Elena Nappi, accompagnata dall’assessore Susanna Lorenzini, ha visitato il cantiere dell’Eremo di San Guglielmo di Malavalle per fare il punto sugli imponenti lavori di restauro eseguiti grazie ai fondi europei “Next Generation EU” del PNRR.

«Un importante intervento – affermano la sindaca Elena Nappi e l’assessore Susanna Lorenzini – che ci ha fatto scoprire un immenso tesoro sepolto da secoli. Ringraziamo il presidente degli Usi Civici di Tirli, Enzo Montalti, per il progetto presentato e l’architetto Barbara Fiorini che ha seguito il recupero.
Siamo consapevoli che il lavoro da fare è ancora lungo, le sfide aperte sono tante, stiamo lavorando per reperire nuovi fondi per completare gli interventi necessari ad impedire ulteriori danneggiamenti. L’Eremo di San Guglielmo ha un’importanza storica per il nostro territorio e l’obiettivo di questa amministrazione è quello di continuare a valorizzarlo, speriamo in tempi brevi visto che il 2025 sarà l’anno del Giubileo e vorremmo dedicare al nostro santo patrono iniziative speciali che ci permetteranno di riscoprire la sua storia e il mito che ha legato il suo nome alla nostra comunità».

Le rovine dell’Eremo di San Guglielmo di Malavalle, meta di tanti pellegrinaggi e visitatori locali e forestieri, erano completamente nascoste dalla vegetazione e ormai prossime al collasso definitivo. Questi interventi, giunti a compimento grazie alla tenacia di Enzo Montalti presidente del comitato ASBUC di Tirli e alla validità del progetto elaborato dall’architetto Barbara Fiorini, rappresentano un importante traguardo di ricerca storica e di recupero del sito per riportare alla luce l’originale struttura di questo monumento che ha valore non soltanto a livello locale ma anche europeo.

«Scoperte molto importanti – dichiara l’architetto Barbara Fiorini – che possono svelare un mondo ancora celato sono state fatte grazie al lavoro sinergico che ho diretto con l’archeologa Irene corti e con la Soprintendenza. L’eremo di San Giglielmo è un luogo di fede e di comunità che spero trovi la giusta valorizzazione attraverso i nuovi lavori di scavo e restauro. È infatti un luogo di enorme potenzialità che auspico possa tornare a manifestare tutta la sua imponenza. Ringrazio don Franco Cencioni per aver dato inizio a questo cammino, la Soprintendenza prima e l’Asbuc di Tirli dopo per avere investito su questo bene».

«Il recupero – conclude Enzo Montalti presidente del comitato ASBUC di Tirli – è stato possibile grazie anche alla disponibilità dei Tirlesi che tramite ASBUC hanno sostenuto l’intervento con un consistente contributo finanziario, e alla straordinaria professionalità delle maestranze della ditta Faser».

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