Il caldo record modificherà il futuro delle vacanze mediterranee?
I comuni del G20s da soli attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze turistiche complessive in Italia.
Per l’intero 2023, la temperatura media della superficie del mare (SST = sea surface temperature) in Europa è stata la più calda mai registrata. A luglio e agosto si sono verificate ondate di calore marino nel Mar Mediterraneo, con SST che hanno raggiunto i 5,5°C sopra la media in alcune aree, o fino a condizioni “estreme”.
È un fenomeno che si aggrava e che non può trovare soluzioni episodiche o parziali, certamente non dipendono dalle possibilità dell’uno o dell’altro dei comuni rivieraschi che, al contrario, ne subiscono i danni. I comuni sono obbligati a costruire politiche di salvaguardia senza averne i mezzi e mantengono, con atti di “eroismo amministrativo”, una regione come quella mediterranea che conserva una biodiversità straordinaria e caratteristiche fisiche e culturali senza eguali al mondo. L’Italia è in testa ad ogni graduatoria di aspettativa e gradimento del turista internazionale (e le sue comunità balneari sono quelle che contribuiscono di più a questo risultato!), ma rimangono negli ultimi posti rispetto alle politiche turistiche, sia per la sostenibilità ambientale che per la sicurezza o per le risorse infrastrutturali.
«Come sindaci delle comunità marine – afferma Roberta Nesto, coordinatrice nazionale del G20Spiagge e Sindaco di Cavallino Treporti – la preoccupazione rispetto agli effetti del cambiamento climatico ci accompagna ogni estate: è la preoccupazione per un territorio sensibile che riguarda la vita dei nostri residenti. Il cambiamento climatico si inserisce in questo contesto come un acceleratore di crisi, interagendo e amplificando i rischi già presenti. Ma noi dobbiamo fare il possibile, con le poche risorse si cui disponiamo, per garantire la condizione migliore di vacanza ai nostri ospiti. Credeteci: non è facile!».
Sarà fondamentale per l’intero comparto estendere l’offerta turistica anche ai mesi meno caldi, che diventeranno più attrattivi proprio per le temperature miti, come viene dimostrato dagli incrementi di arrivi e presenze negli ultimi anni.
«I cambiamenti climatici è innegabile che porteranno ad una differente organizzazione del turismo – dichiara il Sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi – non solo nei mesi estivi, ma soprattutto nei mesi autunnali e quindi gli operatori turistici e tutti gli stakeholders dovranno essere pronti a modificare le proprie abitudini. Essere pronti a fare accoglienza anche nei mesi comunemente considerati “fuori stagione” diventa sempre di più una necessità ed una esigenza imprescindibile perché dobbiamo assolutamente recuperare quegli indotti che, molto spesso a causa delle condizioni meteo avverse, perdiamo».
Il 2024 ha aperto le porte ad una strategia integrata che gli enti locali stanno seguendo per garantire alleanze ed accordi con i vettori (compagnie aeree, gruppi di trasporto su gomma, Trenitalia) oltre che una strategia a livello nazionale, che preveda azioni congiunte, sempre più invocata. Anche l’investimento in infrastrutture, il miglioramento delle risorse idriche, lo sviluppo di programmi di prevenzione degli incendi sono azioni necessarie per adattarsi al cambiamento climatico.